Diario di Viaggio: Gold Coast e Byron Bay

Si prosegue verso sud, da Gold Coast a Byron Bay.

Dove abbiamo dormito
Cosa abbiamo visitato
Diario di viaggio

Dormire: dove siamo stati

Couchsurfing a Gold Coast

Byron Bay YHA

Indirizzo: 7 Carlyle St, Byron Bay NSW 2481

Prezzo: 25 AU$ a notte per persona (17,25 €) in dormitorio (Settembre 2016)

Mondeando approva!

Byron Bay hostel
Byron Bay hostel

Visitare: i nostri consigli

  • Gold Coast: Surfers paradise ed il tour delle balene.
  • Byron Bay: passeggiare fino al faro e godersi il mare.

Diario di viaggio

Giorno 138

È ora di partire anche da Brisbane. La nostra prossima destinazione è Gold Coast, a 66 km a sud della capitale del Queensland. Questo centro è una delle principali mete dei surfisti e del turismo locale. Grazie ai suoi grattacieli che svettano a bordo spiaggia è anche una delle icone più note dell’opulenza e della stravaganza della costa est australiana.

Da Brisbane la si può raggiungere con i mezzi pubblici, comprando un biglietto di 16 AUD (11 Euro) che dura due ore ed organizzando bene le coincidenze.  Dalla stazione di Southbank prendiamo il treno delle 10.37 AM con destinazione Gold Coast e scendiamo alla stazione di Helenvale. Saliamo quindi sul bus numero 704 fino alla fermata di Tedder Avenue, a cui arriviamo alle 12.30 in tempismo perfetto. In generale i trasporti pubblici australiani sono efficienti, anche quando si devono effettuare più cambi. L’unica pecca sono i treni ancora a gasolio, uno smacco per l’ambiente… :/

A Gold Coast abbiamo trovato alloggio tramite couchsurfing, e l’indirizzo dato dal nostro host – che chiameremo M. – per motivi di privacy – ci porta dritti in un resort all’interno di uno dei palazzi a bordo spiaggia. Ci chiediamo se il nostro contatto abiti veramente all’interno di un resort ed ogni dubbio viene dissipato quando lo vediamo venire ad aprirci il cancello.

M. ha comprato qualche anno fa un costosissimo appartamento all’interno di questo complesso e pertanto può usufruire di tutti i servizi che include: piscina esterna, griglie per il BBQ, campi da tennis, piscina interna con SPA e sauna, palestra, sala lettura, ecc… Ovviamente, in quanto suoi ospiti, possiamo usufruirne anche noi! Ragazzi, non siamo stupiti ed increduli, di più!!

Ma non finisce qui, perché l’appartamento è altrettanto sbalorditivo: abbiamo la nostra camera con bagno privato, la sala dispone di tavolo da biliardo ed è illuminatissima grazie a due porte finestre giganti che danno su altrettante terrazze. Come si dice, vita da bomber!

Surfers Paradise
Surfers Paradise – Gold Coast

Trovandoci al 23° piano la vista sull’oceano e sui grattacieli della città è sensazionale. La ciliegina sulla torta non tarda ad arrivare: essendo in periodo di migrazione, non è difficile avvistare DAL BALCONE delfini e balene dirigersi verso nord!! Ma davvero si può fare couchsurfing in un posto così?!? WOW!

Ci offriamo di preparare la cena al nostro host, fortunatamente il suo piatto preferito sono gli spaghetti al ragù! 😉 I supermercati si trovano nel quartiere di Surfers Paradise, che è poco distante e ne approfittiamo anche per visitarlo.  Raggiungiamo la zona passeggiando sulla spiaggia, tra l’oceano agitato da una parte e ruspe che scavano la sabbia dall’altra. Sembra proprio che si voglia edificare ancora, a discapito del paesaggio e dei rischi di costruire palazzi così alti in riva al mare.

Arriviamo al quartiere di Surfers Paradise, un insieme di vie per lo più pedonali con negozi, ristoranti, bar e quant’altro. Compriamo l’occorrente per la cena e rientriamo a piedi lato strada, dato che sta calando la sera.

Trascorriamo la serata “in casa” parlando con M. di vari argomenti: è una persona estremamente amichevole e strabiliante, con storie di vita emozionanti e punti di vista originali ma molto intelligenti. Abbiamo incontrato una persona che ha costruito i propri sogni e realizzato le proprie ambizioni e non può che segnarci positivamente.

Giorno 139

E’ il primo giorno di Settembre, e lo festeggiamo con una bella colazione sul balcone soleggiato, varie partite a biliardo e… tuffo in piscina con SPA annessa! Dopo 4 mesi di vita da backpacker non abbiamo saputo resistere!!

Idromassaggio
SPA – Che bello couch surfing!

Giorno 140

Oggi ci sentiamo meno pigri di ieri e decidiamo di camminare in direzione del molo di Gold Coast, situato a 5 km a nord rispetto alla nostra posizione. Per raggiungerlo si può passeggiare sulla spiaggia oppure lungo un percorso pedonale che la costeggia, intensamente alberato, tanto da sembrare un parco.

Ci stupisce un cartello che avverte i passanti della presenza di un “boa constrictor” all’interno del parco, scappato da una tenuta privata. Avverte anche che è prevista una multa salata per chi tentasse di approcciarlo. Ok, qua sono i più pazzi di tutti!

Superato il pericolo boa, tagliamo verso destra in prossimità del molo ed arriviamo in spiaggia. Qua nessuno nuota, le onde sono troppo alte e l’acqua troppo fredda! Numerosi invece sono i pescatori che con le loro canne e grosse torce si preparano alla battuta di pesca notturna.

Per salire sul molo si paga una sorta di ingresso; noi proseguiamo oltre, verso una spiaggetta più piccola che abbraccia un’insenatura dove un gruppo di surfisti biondissimi è alla ricerca dell’onda perfetta.

Da qui si raggiunge una passerella in mezzo alle rocce ed ai gabbiani che porta fino al faro di Gold Coast. Lo scenario è da film, molto evocativo grazie al faro che si staglia all’orizzonte, spruzzato di continuo dalle fragorose onde oceaniche…

Rimarremmo a contemplare il paesaggio per ore, ma ahi-noi, sono già le 17.00 e tra poco farà buio. Ci affrettiamo a rientrare, fermandoci solo a comprare del vino e qualcosa di sostanzioso per la cena.

whale watching
Whale watching – Gold Coast

Giorno 141

Dedichiamo la giornata alla pianificazione delle prossime tappe: compriamo i biglietti del bus per Byron Bay e del treno notturno per Sydney.

Non ci siamo dimenticati delle balene, tranquilli, ma ad ora gli avvistamenti mattutini dal balcone non hanno dato risultati (o forse siamo stati poco pazienti…) per cui, approfittando della nostra permanenza sulla East Coast in questo periodo decidiamo di comprare un tour di “whale whatching” in barca.

Il prezzo, di 89 AUD (61,5 Euro) a persona è un regalo che ci possiamo permettere grazie al denaro risparmiato in couchsurfing. Comunque è in linea con i medesimi tour proposti in altre parti del mondo, vedi Islanda, Argentina, Nuova Zelanda… Prevede perfino il rimborso in caso di mancato avvistamento.

Alcune agenzie del posto vendono lo stesso tour ad un prezzo stracciato di 20 AUD a persona (14 Euro), ma scopriamo che l’offerta vale solo per nazionali o neozelandesi. 🙁

Trascorriamo il pomeriggio tranquillamente, passeggiando nei dintorni e preparandoci per la sera: essendo sabato M. ci ha invitato a ballare in una delle discoteche di Surfers Paradise, centro anche della movida notturna. Non sapremmo dire quanto costi l’ingresso in quanto abbiamo avuto la fortuna di bypassare la fila. Un cocktail però costa dai 10 AUD (6,90 Euro) in su.

Vige inoltre una sorta di “shoe code” sia per uomini che per donne, ovvero si richiede di indossare scarpe eleganti. Ovviamente abbiamo delle belle calzature nel nostro zaino, ma si vede che per stasera han deciso di non farci troppo caso e ci lasciano passare con le nostre sneakers, ormai parecchio vissute. 😉

Distributore automatico infradito!
Distributore automatico infradito! – Gold Coast

Giorno 142

Today it’s whales watching day! Il tour che abbiamo comprato ieri parte alle 11.00 del mattino dal molo di Calvin Ave, in Surfers Paradise. Occorre presentarsi almeno 20 minuti prima per il check-in.

Noi alle 10.00 siamo già sul posto, emozionatissimi! La barca parte puntuale e mentre raggiungiamo il mare aperto l’equipaggio offre tè, caffè e biscotti ed il capitano – un tipo scherzoso – ci illustra le mega-ville di proprietà di miliardari o star dello spettacolo e dello sport. Un po’ come sul lago di Como, no…

Dopo mezz’ora circa di navigazione raggiungiamo l’oceano e non tardiamo ad avvistare una balena, ma le barche che si sono già posizionate intorno sono troppe e la nostra non può avvicinarsi. La regola consente infatti un max di due imbarcazioni nello stesso punto ed una distanza minima di 300 metri l’una dall’altra, quindi ci allontaniamo.

Proseguiamo verso l’oceano aperto e nell’attesa di scorgere il grosso cetaceo. Il capitano ci spiega qualche trucco per avvistarlo: generalmente si intravedono prima gli sbuffi d’acqua, poi la schiena con cui la balena disegna un semicerchio, infine dà il colpo di coda e si re-immerge, lasciando una lunga scia.

Il tipo di balena che attraversa questi mari è denominato “humpback whale”, è lunga dai 14 ai 16 metri e può arrivare a pesare 55 tonnellate. Il dorso è scuro, mentre il ventre è bianco ed i denti sono a spatola. Raggiunto il punto prestabilito, il capitano dà l’ordine di rallentare ed ecco che una balena emerge proprio davanti alla nostra barca! Sarà a meno di 100 metri di distanza… wow, è davvero gigante!! I movimenti sono proprio quelli descritti: sbuffo, schiena, coda, scia e con le nostre fotocamere e telecamere cerchiamo di non perderne neanche uno!

Per il terzo avvistamento ci dirigiamo ancora più al largo (sembra che ci stiano portando in Nuova Zelanda ormai eheh) dove scorgiamo un gruppetto di tre balene, forse una coppia di genitori con il figlio. Non ci sono altre barche oltre la nostra, per cui riusciamo ad affiancarle ed a seguirle per un bel pezzo, sperando in un bel salto acrobatico. 🙂 Alla fine non ce lo concedono, ma noi siamo lo stesso contentissimi: era un sogno coltivato da tempo e che questo viaggio puntava proprio a realizzare!

Allo scadere delle 3 ore il tour termina e la barca fa rientro. Nel raggiungere il molo l’equipaggio passa tra i sedili vendendo le migliori foto effettuate alle balene durante le varie uscite più un cd per un totale di 25 AUD (17,25 Euro). Va bene che siamo in Australia, ma dato il prezzo del tour almeno una foto potevano includerla…

Torniamo a “casa” soddisfattissimi e raccontiamo a M. tutti i nostri avvistamenti, davanti a un bel piatto di spaghetti!

PS: visto che alcune balene arrivano anche molto vicino alla costa, non è una cattiva idea noleggiare una moto d’acqua e raggiungere il punto di congiunzione con l’oceano. Il costo può risultare uguale al tour ma l’esperienza è decisamente più ravvicinata!

Giorno 143

Salutiamo la Gold Coast e M., che non dimenticheremo mai, e ci dirigiamo verso Byron Bay, ritenuta da alcuni la perla della East Coast. Anche la Gold Coast ci saluta degnamente regalandoci lo spettacolo mattutino di un gruppo di delfini che nuotano molto vicino alla spiaggia.

Prendiamo un autobus della compagnia NSW Transport che parte alle 15.10 da Surfers Paradise. La stazione di partenza è situata tra Cavill Ave e Beach Rd, dietro al centro commerciale 4217, ma non è visibilissima perché sembra più lo scarico merci del centro stesso. La si raggiunge con Uber al costo di 5 AUD (meno di 3,50 Euro) oppure con un bus pubblico che costa sempre 5 AUD, ma a persona!

Byron Bay
Most Easterly point – Byron Bay

Il tragitto in autobus verso Byron Bay dura un paio d’ore ed appena scesi un ragazzo ci regala dei buoni omaggio per una cena presso “Cheeky Monkey”, un pub locale. Be’, ottima accoglienza, pensiamo.

In ostello otteniamo l’upgrade da camerata da 9 persone a camerata da 5 persone, di cui per ora siamo gli unici occupanti. Altro punto per Byron Bay! L’ostello è grande, disposto su due piani e molto accogliente. Possiede una piscina e varie common room e non per ultimo una cucina molto grande, simile a quelle industriali.

Il tempo di posare gli zaini, fare un piccolo aperitivo in terrazza ed andiamo a riscuotere la nostra cena dal famoso “Cheeky Monkey”. Il buono cena omaggio si riferisce ad una porzione di nachos con salsa, insomma… poca roba, ma c’era da aspettarselo. Con lo stesso buono però si ha diritto al 50% di sconto su qualsiasi piatto del menù, con birra piccola inclusa e non ci facciamo scappare la “Rump Steak” : filetto di manzo con salsa al pepe verde e patatine.

Torniamo in ostello ma prima di andare a dormire ci fermiamo in terrazza a parlare con due ragazze, una italiana ed una australiana in vacanza.

Giorno 144

La nostra permanenza a Byron Bay dura poco, appena 24h, nell’incredulità di molti che reputano questo posto un paradiso. Noi però abbiamo avuto la sfortuna/fortuna di capitare nell’unico giorno di pioggia dell’anno, per cui non capiamo bene cosa ci stiamo perdendo.

Effettuiamo il check-out e poiché la partenza per Sydney è nel pomeriggio, facciamo una passeggiata fino al faro, l’attrazione principale di Byron Bay. Lungo il percorso – che effettuiamo tra un timido sole e secchiate di pioggia – sono stati posizionati molti punti di osservazione che regalano viste spettacolari sull’oceano.

Spiaggia - Byron Bay
Lookout sull’oceano – Byron Bay

Prendendo un tortuoso sentiero sulla sinistra si può raggiungere la punta di una scogliera che rappresenta niente di meno che il punto più a est di tutta l’Australia.

Byron Bay è inoltre meta dei surfisti più temerari, che si svegliano alle 5.00 di mattina per cavalcare le onde prima di iniziare a lavorare, e di una popolosa comunità hippie, che ha trovato qui un pacifico rifugio.

In effetti l’atmosfera che si respira è molto amichevole e rilassata, tanto da far definire questo posto come la località più bella di tutto il Paese e ricevere annualmente lo stesso numero di turisti di una città storica e importante, come Firenze ad esempio.

Torniamo in stanza per asciugarci e pranzare e conosciamo Ilaria, una ragazza italiana lavora nell’ostello da un anno, dopo averne già trascorsi 4 nella terra dei canguri. Per lei la sua vita è qui, nella “never-ending holiday” di Byron Bay, tranquilla d’inverno ed affollata da ragazzi di tutto il mondo d’estate.

Alle 17.00 prendiamo il bus che da Byron Bay ci conduce in un’ora circa alla stazione di Casino, un piccolo centro definito anche la “beef capital” (la capitale della bistecca). Alle 19.30 saliamo sul treno notturno (rigorosamente a gasolio) diretto a Sydney, che è molto comodo e quasi vuoto: meno male, dato che il viaggio dura 12 ore! Good night!

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