Isola di Bali (Indonesia)

Dopo aver lasciato la Thailandia, atterriamo a Bali in Indonesia. Vi presentiamo il nostro giro dell’isola, rigorosamente in motorino, tra templi induisti, vulcani e pesci tropicali.

Dove abbiamo dormito
Cosa abbiamo visitato
Informazioni utili
Diario di viaggio

Dormire: dove siamo stati

Natalia Homestay – Ubud

Indirizzo: Jalan Sugriwa No. 15, Ubud, Indonesia

Prezzo: 5,80€ per persona/notte, camera matrimoniale con bagno privato.
Note: camera pulita e doccia calda! Possibilità di noleggio motorino a prezzi davvero vantaggiosi. Internet Wi-Fi funzionante in tutte le aree, e per colazione frutta e crêpes preparate al momento: davvero molto buone!

Mondeando approva!

Ubud homestay
Ubud homestay

Bukit Kembar ecoturism – Munduk

Indirizzo: Bukit Kembar, Br. Asah Panji, Munduk

Prezzo: 5,50€ per persona/notte, camera matrimoniale con bagno privato.
Note: camera base, molto umida e poco pulita. Staff molto gentile e disponibile. Internet Wi-Fi solo nella “hall”.

Mondeando approva

Pondok Dhevika and Warung – Pemuteran 

Indirizzo: Jalan Singaraja – Gilimanuk, Pemuteran

Prezzo:8,30€ per persona/notte, camera matrimoniale con bagno privato.
Note: camera splendida a due passi dal mare. Bagno privato ma con doccia fredda. Colazione non inclusa nel prezzo ed internet Wi-Fi molto buono

Mondeando approva

Puspa Rama Pondok Wisata – Lovina

Indirizzo: Jalan Kubu Gembong Pantai Anturan, Lovina
Prezzo: 5,00€ per persona/notte, camera matrimoniale con bagno privato.
Note: camera molto antiquata con doccia fredda. Colazione disceta inclusa nel prezzo e personale disponibile. Connessione WiFi disponibile

Mondeando approva

Lovina Guest House
Lovina Guest House

Bonjour homestay – Amed

Indirizzo: Jalan Raya Amed. Kabupaten Karangasem, Amed
Prezzo: 5,00€ per persona/notte, camera matrimoniale con bagno privato.
Note: camera non troppo pulita con doccia calda. Colazione di bassa qualità e personale assente. Connessione Wi-Fi non funzionante.

Mondeando approva con riserva

Visitare: i nostri consigli

La cittadina di Ubud; da non perdere la foresta delle scimmie ed i templi circostanti.
Le meravigliose cascate nel paese montuoso di Munduk.
Le spiagge laviche e le nuotate a Pemuteran.
L’escursione mattutina a Lovina in cerca di delfini e di pesci tropicali.
Il relax nella baia di Jameluk ad Amed.

Informazioni utili

La moneta locale è la Rupia indonesiana con un cambio a 1 € circa 15.000 IDR.

Bali è l’unica isola dell’arcipelago indonesiano a maggioranza indù, mentre in tutte le altre è sempre in prevalenza la maggioranza musulmana.

La guida è “al contrario”, un’ eredità inglese. Il traffico è molto caotico e sono poche le regole della strada rispettate.

L’isola di Bali è famosa per il caffè (chiamato “kopi” in lingua locale) e tra questi, il “luwak coffee” è quello più particolare poiché prodotto con le bacche, ingerite, parzialmente digerite e defecate dallo zibetto comune delle palme.

L’acqua calda nelle guest houses non è molto diffusa, soprattutto se si scegliono soluzioni economiche.. preparatevi a delle docce rinfrescanti 🙂

Il modo migliore per spostarsi è tramite motorino per due ragioni: il noleggio di un veicolo a due ruote e la benzina sono molto economici e non sarete soggetti a ritardi, incomprensioni o prese in giro da parte degli autisti locali. Il prezzo medio di un motorino è 3,50€ al giorno mentre la benzina si aggira intorno ai 0,43€ al litro (nei benzinai autorizzati). E’ possibile effettuare dei rifornimenti di emergenza in bancarelle poste ai lati della via, dove il combustibile viene venduto in bottiglie di vetro o di plastica, a prezzo ovviamente maggiorato (0,70€ al litro/circa).

Alcune parole indonesiane che abbiamo imparato:

Goreng : fritto
Warung : negozio/chiosco
Buka : aperto
Suka : mi piace
Bakal : griglia
Mie: noodles
Nasi: riso
Pisang : banana
Nanas : ananas
Ayam : pollo
Ikan : pesce
Kopi : caffè
Sama Sama : prego
Campur : bollito
Gula : zucchero
Garam: sale
Merica: pepe
Rusak: rotto

Diario di viaggio

Giorno 89

Atterriamo all’aeroporto di Denpasar Bali alle 11.30 dopo il volo più azzurro che abbiamo mai fatto. I colori del mare e del cielo quasi non si distinguevano, i raggi del sole erano dirompenti e la sensazione di passaggio al di sotto dell’equatore è stata netta!
In aeroporto preleviamo le nostre prime rupie presso banca Mandiri che mette un limite di 2.5 Milioni (poco più di 170 €) ma non applica nessuna commissione locale di prelievo. All’ufficio immigrazione ci richiedono unicamente la durata della nostra permanenza ed essendo di sole 3 settimane ci appongono il timbro d’entrata sul passaporto senza che ci sia bisogno di visti. Dopo aver ritirato i nostri zaini usciamo all’esterno e veniamo assaliti da una miriade di autisti di furgoni privati e taxi. Tentiamo senza successo di capire come raggiungere Ubud con mezzi pubblici: sembra non esista nessun pullman diretto e si debba cambiare ad un terminal, ma nessuno sa precisamente quale sia o ha una minima idea degli orari, incluso l’ufficio informazioni autorizzato dell’aeroporto. Così decidiamo di cedere agli insistenti autisti e contrattiamo con uno di loro per 250.000 rupie per due persone fino a Ubud (16,60 €). Saliamo a bordo di un auto praticamente nuova e, nonostante i 30 km circa di distanza, il tragitto dura 75 minuti, per via del classico traffico caotico e disorganizzato, a cui ci siamo abituati da un po’ di tempo a questa parte ;).

Santuario delle scimmie - Ubud
Santuario delle scimmie – Ubud

Arriviamo all’indirizzo della guest house in cui abbiamo prenotato e come scendiamo dalla macchina un ragazzo in motorino ci vede e accosta per cercare di proporci un alloggio più economico. Stanno addosso qui eh! Entrando nella guest house ci sembra di entrare in un tempio, si passa sotto un arco in pietra e si accede ad una serie di cortili. In ognuno sono presenti uno o più altari con le statue delle divinità e varie offerte. Il nostro alloggio occupa il secondo cortile, per cui attraversiamo il primo, composto da una casa privata dove le persone ci salutano come se fossimo i vicini di sempre. Natalia, la proprietaria, è un donnone con un sorriso un po’ sdentato ma caloroso. Assieme a lei gestiscono la casa il marito ed i due figli, che vengono subito a presentarsi. Ci accompagnano alla nostra camera che è spaziosa, ben arredata ed ha un comodo materasso! Dopo un meritato riposo usciamo per pranzare. Il centro di Ubud dista 10 minuti a piedi in direzione sud. La strada è stretta e trafficata ed i motorini in contromano non si contano. Il marciapiede è interrotto da enormi buche ed affiancato da canali di scolo alti anche mezzo metro! Per il resto notiamo come Ubud sia una cittadina ad uso e consumo del turista, con una galassia di negozi di souvenir, ristoranti che vantano menu occidentali ed agenzie turistiche, ma nonostante ciò non dimentica le proprie tradizioni. Ci fermiamo al Cawang bar dove assaggiamo Mie Goreng, il piatto di noodles tipico indonesiano servito con carne di pollo ed un uovo in cima, e lo accompagniamo con la locale birra Bintang. Costo della cena per due persone 123.000 IDR (8,20 €). La cucina indonesiana è molto attenta alle esigenze di chi non mangia carne o altri prodotti animali, per cui per ogni piatto troverete quasi sempre l’alternativa “Veggie”.

Giorno 90

Veniamo svegliati dalla bella colazione preparata da Natalia: frutta fresca, tazzone di caffè balinese ed omelette con banana. Quest’ultima ha un particolare: è verde! Scopriamo cosi l’esistenza del “pandano”, una pianta tropicale le cui foglie sono usate spesso in cucina come colorante naturale per i cibi, e che dona un gusto dolce ai piatti.

Colazione ad Ubud
Colazione ad Ubud

Ogni mattina inoltre i gestori depositano le offerte (piccoli cestini di foglie di banano contenenti fiori o cibo) davanti alle camere degli ospiti. Le stesse offerte si trovano anche in strada nei pressi di luoghi sacri o sul cofano di macchine e motorini, in segno di buon auspicio. Il programma di oggi è la visita alla foresta della scimmie, una delle principali attrazioni di Ubud. Si trova nell’omonima strada ad ovest del centro ed il biglietto di ingresso costa 40.000 IDR a persona (2,70€). Il nome ufficiale sarebbe “Santuario Sacro delle Scimmie” poiché prima di essere un’attrattiva turistica è un’importante componente della vita spirituale della comunità locale ed anche un rilevante centro di ricerca e studi su programmi di conservazione.
Naturalmente gli animaletti sono lasciati girovagare liberamente tra templi, alberi, liane e… turisti, anche se la loro curiosità li spinge a sfruttare gli alberi per uscire dal parco e raggiungere la strada, lanciandosi in qualche zig zag tra le macchine. Attenzione che le scimmie, sono decisamente furbette! Non è saggio entrare con cibo, sacchetti, bracciali, collane, fotocamere ecc… Le scimmiette saranno pronte a rubarvi tutto ciò che le aggrada e difficilmente riuscirete a riaverlo indietro 🙂 All’interno è comunque presente del personale di sorveglianza pronto ad intervenire in caso di problemi. La foresta, o santuario, è davvero spettacolare, una giungla con giganteschi alberi, vegetazione fitta, e templi in rovina.  Concludiamo la giornata cenando con un curry di verdure, denso e saporito che ci ricorda molto il minestrone della nonna 🙂

Giorno 91

Non ci facciamo scappare l’occasione di guidare un motorino anche in Indonesia e tramite la nostra guest house noleggiamo un “potentissimo” Honda Scoopy 100cc 4t, al prezzo di 50.000 IDR al giorno (3,30€). Siccome lo stile hinduista dei templi e delle costruzioni di Ubud ci ha incuriosito, vogliamo visitare anche i templi fuori città e ne scegliamo 3 tra i più rinomati e facilmente raggiungibili.
Il primo di essi è il Pura Tirta Empul, a 20 km da Ubud ed è dotato di parcheggio per moto. L’ingresso è di 15.000 IDR a persona (1 € praticamente) ed include anche il noleggio del Sarong, un telo di stoffa colorata da legare in vita. Il sito è piuttosto grande e deve principalmente la sua fama a due grandi vasche di acqua sacra dove i credenti si immergono per un bagno purificatore. La pratica viene concessa anche ai turisti, e forse rovina un po’ l’atmosfera poiché in numerosi non vedono l’ora di scattarsi una foto con il proprio smartphone “sotto l’acqua purificatrice di un tempio immerso nella natura della magica Bali”.

Pura Tirta Empul
Pura Tirta Empul

Il secondo tempio è Kunung Gawi, poco distante dal Tirta Empul, il nostro preferito tra i tre. Anche qui l’ingresso costa 15.000 IDR più 2.000 per parcheggiare la moto (1,15€ in totale).
All’entrata delle donne tentano di vendere i Sarong ai visitatori per 70.000 IDR (4,70€), ma a meno che non siate interessati all’acquisto non conviene, dato che il noleggio del Sarong è sempre incluso nel biglietto.

Kunung Gawi
Kunung Gawi

La particolarità di questo tempio sta nel fatto che per raggiungerlo si deve scendere una scalinata composta da 371 gradini ed immersa in verdissime risaie: è davvero unico! Il tempio era anticamente utilizzato come residenza del re e delle sue concubine, nonché come luogo di sepoltura e cremazione. È davvero immerso dentro la giungla e tramite piccoli sentierini ci si può perdere in mezzo alla vegetazione circostante. Riprendendo la strada ci fermiamo per pranzo in un bistrot gestito da una ragazza francese e dal marito balinese, ai quali chiediamo anche qualche consiglio sui posti dell’isola da visitare.
Raggiungiamo nel pomeriggio l’ultimo tempio, il Goa Gajah situato sulla strada per rientrare ad Ubud. L’ingresso è sempre di 15.000 IDR più 2.000 di parcheggio moto (1,15€). Anche in questo tempio è presente una vasca di acqua sacra per i bagni purificatori, ma non così gettonata come nel Tirta Empul. La parte più famosa del tempio è la Elephant Cave, una caverna contenente altari e reliquie il cui accesso è la bocca di un demone scolpito nella pietra. Degno di nota è anche il secondo cortile del sito, rinchiuso nella vegetazione, dove si trovano una vasca con fontana ed un tempietto minore.
Rientriamo ad Ubud per cena e ci fermiamo in un ristorantino vicino alla nostra guest house. Assaggiamo insalata gado-gado con pollo + salsa di arachidi e noodles di riso con pollo, al prezzo di 138.000 IDR per due persone. (9.20 €).

Pura Goa Gajah
Pura Goa Gajah – Elephant Cave
Giorno 92

E’ il nostro ultimo giorno ad Ubud e lo dedichiamo ad un po’ di relax ed alla visita di alcune parti mancanti della città, come ad esempio il palazzo reale, che pur trovandosi su Raya Ubud – una della vie principali – non è tanto ben segnalato. L’ingresso è gratuito ma sono visitabili solo i primi due cortili esterni, composti da altari e statue raffiguranti divinità o demoni. La sera vi si svolgono performance di danze tipiche indonesiane (ingresso a pagamento: 70.000 IDR a persona, ovvero 4,60€).
Dal palazzo Reale, camminando in direzione est, si può raggiungere in 15 minuti a piedi il villaggio di Campuhuan, che offre varie opportunità di trekking o semplici passeggiate in mezzo a scenari da giungla. Poco prima del ponte di Raya Ubud si svolta a destra e si percorrono degli scalini che tra vari saliscendi conducono al tempio del villaggio, chiamato Gunug Lebah, che riconferma la bellezza e la cura dei templi hindu balinesi. Occhio però ai piccoli animaletti come ragni e scorpioni.
Per i prossimi giorni abbiamo deciso di noleggiare nuovamente il motorino, per compiere il giro dell’isola. Facendo due conti i costi del noleggio e della benzina sono di gran lunga inferiori rispetto ai costi di trasporto pubblico/privato venduto dalle agenzie ed in più si gode di totale indipendenza. Ritorniamo in guest house e concordiamo noleggio di 5 giorni consecutivi del motorino per 45.000 IDR/giorno, con deposito del bagaglio grande incluso. Prossime mete: Munduk, Pemuteran, Lovina ed Amed.

Giorno 93

Dopo colazione partiamo verso la nostra prima tappa, Munduk, località montuosa situata a 64 km nord di Bali, che deve la sua notorietà a 3 laghi vulcanici ed a diverse cascate. Preparatevi ad un notevole cambio di temperatura, in quanto la località si trova a 1400 metri di altezza e già a metà strada verrete accolti da vento freddo e pioggia: munitevi anche di maglia termica! Verso la cima non mancheranno una serie di tornanti presidiati da molteplici gruppi di scimmie per niente intimorite dal clima. Raggiungiamo la guest house in cui abbiamo prenotato la prima notte, a 6 km da Munduk e situata tra i laghi Buyan e Tamblingan. Dalla strada si ha un’ottima vista dei due laghi, peccato solo per la foltissima nebbia! Pranziamo qui con involtini di verdure fatti a mano e con prodotti del loro orto… probabilmente i più buoni mai provati! Segue Nasi Goreng, ovvero riso condito con curry rosso, pollo ed un uovo in cima. La guest house vanta molto l’utilizzo in cucina dei prodotti coltivati in loco, anche perché con queste strade e meteo, l’approvvigionamento risulta complicato. Uno dei segnali è che potrebbero non essere disponibili l’acqua in bottiglia o la birra.

Cascate Benyumala - Munduk
Cascate Benyumala – Munduk

Riprendiamo il motorino e ci dirigiamo verso le cascate Benyumala, a 3 km di distanza (il tragitto è fattibile anche a piedi, ma con un mezzo a due ruote è tutto più facile). Si arriva prima ad un piazzale dove parcheggiare il motorino per 2.000 IDR (0,15 €). Da qui si prende il sentiero che porta alle cascate e dopo qualche minuto di discesa si trova un capanno dove pagare l’ingresso alle cascate: 15.000 IDR a persona (1,00 €). Riprendendo il percorso fangoso e molto impantanato si raggiunge prima una piccola cascata sulla destra e poi scendendo ancora si raggiunge quella maggiore, veramente alta e composta da 2/3 getti (a seconda della portata d’acqua) che terminano in un laghetto. A nostra grande sorpresa il luogo è balneabile! L’acqua è parecchio gelida, ma lo scenario è davvero spettacolare e nuotarci è un’esperienza unica!
Riprendiamo la moto e ci dirigiamo verso Munduk e Gobleg. La strada, ben asfaltata, è in discesa ed a tornanti. Munduk non vale proprio la pena di essere vista, almeno a nostro parere: è un paese fantasma che si sviluppa su una strada, mentre Gobleg pare un po’ più espanso, ma comunque desolato (forse son tutti rintanati in casa causa pioggia…).
Ritorniamo alla guest house per scaldarci e, nella salita, il nostro Scoopy arranca davvero, meno male che ora riposerà anche lui! A cena conosciamo una coppia di italiani in vacanza, anche loro ospiti nella nostra stessa struttura, con cui scambiamo un po’ di informazioni su Pemuteran, nostra meta di domani. Poiché come si immagina in queste zone la sera non è che ci sia molto da fare, la guest house organizza solitamente un piccolo spettacolino con danze e musiche locali, a cui si può assistere riscaldati dal camino, una manna per i nostri vestiti inumiditi.

Giorno 94

La sveglia è data dal canto dei galli e delle galline che scorrazzano nel giardino e da un bel sole, che ci permette di ammirare i due laghi vulcanici separati da una striscia di terra – o meglio di foresta. Sempre per gli amanti dei trekking fangosi dovrebbe esserci un sentiero nel bosco che conduce ai laghi. Dopo una bella colazione ci mettiamo in marcia verso Pemuteran, situato sulla costa nord-orientale dell’isola. Allontanandosi dalle montagne ci si allontana anche dal clima piovoso e nebbioso e si ritrovano temperature più estive; in due ore raggiungiamo il posto. Il tempo di lasciare gli zaini presso una delle numerosissime guest house presenti ed indossare il costume, e ci fiondiamo in spiaggia. La sabbia è nera, perché composta di roccia lavica, e influisce leggermente anche sul colore del mare. È ormai l’una e decidiamo di pranzare in uno dei ristorantini in riva al mare, che ha prezzi più alti rispetto la media ma i piatti sono di buona qualità e quantità. Proviamo riso ai frutti di mare (gamberetti e tonno) ed un buon caffè balinese, servito in una teiera, con tanto di latte e biscotti. Il prezzo di quest’ultimo è di 50.000 IDR (3,30 €) ma li vale tutti! Nel mare, a qualche centinaio di metri dalla riva sono state installate due piattaforme, ideali per riposarsi dopo una bella nuotata o una sessione di snorkeling. Si possono trovare anche qui numerosi pesci colorati! Per un’esperienza di snorkeling più emozionante si può raggiungere in barca l’isola di Menjangan, all’interno di una riserva naturale. Vi sono molti tour operator che organizzano escursioni ogni giorno, per cui a voi la scelta a seconda delle vostre disponibilità economiche e di tempo.

Pemuteran
Pemuteran

Pemuteran è inoltre famosa per il progetto “Bio-rock”, uno studio che mira a ripristinare la barriera corallina attraverso dei sistemi eco-friendly. Nel pomeriggio ci dirigiamo in direzione nord-ovest verso il parco “Taman Nasional Bali Barat”, fermandoci a visitare qualche altra spiaggia lungo il percorso ed a rimirare il classico, ma mai scontato, tramonto in riva al mare. Nonostante l’isola sia di maggioranza hinduista in queste zone è molto presente anche la religione musulmana e per strada si vedono parecchie moschee e ragazze col velo. Ci concediamo un aperitivo nella veranda della nostra guest house con birra Bintang e per cena scegliamo di cenare da Joe’s, a due passi dal nostro alloggio, con una bella atmosfera e prezzi modici, 145.000 IDR per due piatti di maiale arrosto con verdure, birra inclusa (poco meno di 10 €).

Giorno 95

La nostra prossima meta è Lovina, situata a meno di 50 km da Pemuteran. Partiamo con il motorino in tarda mattinata, dopo un bel bagno rilassante in un mare cristallino. Arriviamo a Lovina in un’ora e mezza, dopo un viaggio tranquillo e soleggiato. La strada che costeggia il litorale nord di Bali è grande, tutta dritta, ben asfaltata e poco trafficata. La guest house dove abbiamo prenotato è discreta, ha un bel giardino interno anche se la stanza è buia, però si trova a due passi dal mare. Qui troviamo un reggae bar dall’atmosfera molto easy dove pranzare con un ottimo “mie goreng” e un frullato al limone dissetante. Facciamo un po’ di conversazione con alcuni dei pescatori della zona, sempre incuriositi dai turisti, ed uno di loro si propone, per la mattina del giorno seguente, di portarci con la sua barca ad avvistare i delfini e fare dello snorkeling al largo. Ha già altre due persone prenotate e con noi riuscirebbe a riempire la barca. Ovviamente la proposta ha un prezzo, ma non è alto e l’idea ci alletta molto, per cui paghiamo quanto dovuto e ci diamo appuntamento in spiaggia per l’indomani, ore 6.00.
Trascorriamo il resto del pomeriggio su questa spiaggia, cullati dalla musica reggae e dal suono delle onde. La sera ci spostiamo nel centro di Lovina per cena. Ci ricorda proprio una meta da vacanze al mare come ne troviamo anche da noi: locali sulla spiaggia, musica live, passeggiata sul lungo mare con mercatini di souvenir e prodotti artigianali, folla costituita da coppiette e famiglie.

Spiaggia - Lovina
Spiaggia – Lovina
Giorno 96

La sveglia suona alle 5.30 e con molta fatica alle 6.00 siamo in spiaggia, dove ogni nostro dubbio sulla credibilità del fantomatico pescatore viene dissipato: la barca c’è, il nostro uomo pure ed anche i delfini ci aspettano! Partiamo che è ancora buio e nel mare nero si riflette una bella luna gialla. Pian piano inizia ad albeggiare e dopo un quarto d’ora circa di navigazione arriviamo al punto di avvistamento dei delfini. Assieme a noi ci saranno altre 30 barche uguali con dalle 2 alle 4 persone a bordo, tutti qui per lo stesso scopo (sinceramente non pensavamo che fosse così gettonato). Le barche rallentano ed iniziano a navigare in circolo in attesa di avvistare i delfini, che si fanno attendere ben poco! Tempo 5 minuti infatti si iniziano ad intravedere le pinne superiori tra le onde ed immediatamente tutte le barche si muovono in direzione del gruppo di delfini, per affiancarlo e permetterci una migliore visuale. I delfini saltellano continuamente dentro e fuori dall’acqua, sono piccoli, scuri e velocissimi. La macchina fotografica si rivela però inutile, rischiando di far perdere lo spettacolo mentre si armeggia con obiettivo e zoom! Il momento rimane comunque impresso nella memoria per cui scattare fotografie non è la cosa migliore da fare ora.
Dopo un’ora circa di avvistamenti – che passa in frettissima – il nostro “timoniere” ci conduce a fare snorkeling, in un punto non troppo distante da riva ma comunque bello profondo… saremo sui 5 metri dal fondale. Il mare qui è più che trasparente ed i pesci si scorgono già dalla barca. Alcune barche buttano mangime in acqua per attirare più pesci possibili, probabilmente non vogliono rischiare che qualche turista richieda indietro un rimborso per un avvistamento scarso. Noi indossiamo maschera e boccaglio e pluf! Giù nel mare! Abbiamo la fortuna di scorgere parecchie stelle marine blu, spiaggiate sulle rocce del fondale: che meraviglia!! Al grido di “finish finish” del nostro timoniere, risaliamo in barca e veniamo riaccompagnati a riva. Sono appena le 9.00, abbiamo vissuto qualcosa di incredibile, e la giornata deve ancora cominciare! Rientrati in guest house facciamo colazione e check out. Per le 11.00 siamo nuovamente in sella al nostro Scoopy, destinazione Amed, sulla costa orientale di Bali. La distanza da percorrere è di 90 km ed il viaggio di due ore circa è un po’ massacrante, più che altro a causa del traffico. Ad Amed troviamo la pioggia e strade strette con molte pozze d’acqua. Raggiungiamo la guest house che abbiamo prenotato tra slalom, schizzi e sferzate improvvise.

Baia Jemeluk - Amed
Baia Jameluk – Amed

La vicina baia di Jameluk è la più nota di tutta l’area per la sabbia nera, il mare calmo ed i 600 m di barriera corallina appena sotto l’acqua. Per questo è anche affollata di turisti, barche e strutture ricettive. Anche qui non mancano i reggae bar dove rilassarsi dopo una nuotata o un’immersione ed assaggiare la cucina tipica. Da provare i vari pesci alla griglia con salse locali, oppure cotti in foglie di banano. Un’ulteriore specialità di questo posto è l’Arak, un distillato locale ricavato dalla palma che può essere bevuto da solo oppure mischiato nei cocktail. E’ abbastanza forte, sui 40° e fuori da Amed potrebbe essere miscelato con sostanze velenose. Occhio! A inizio serata scoppia un violento temporale che ci costringe al riparo in un bar sulla via principale del paese. Poco male, un gruppetto locale sta suonando reggae e non siamo affatto dispiaciuti! Passiamo qui la serata fino a quando smette finalmente di diluviare e possiamo riprendere il motorino per raggiungere il letto. Scopriamo però che anche un grosso gecko ha avuto la stessa idea e si è infiltrato nella nostra stanza. Non è della stazza di quello thailandese ma poco ci manca, può stare ma allora divideremo il costo della camera per 3 🙂

Giorno 97

Trascorriamo anche questa giornata ad Amed, sperando in uno schiarirsi del cielo, che purtroppo non arriva. Ha piovuto tutta la notte lasciando nuvoloni e mare mosso, non proprio l’ideale. Meno male che ci sono i bar sulla spiaggia a fare da valida alternativa! 😉

Giorno 98

Salutiamo anche Amed e ripartiamo verso Ubud, da cui ci separano una 90ina di km. In partenza da Amed si staglia all’orizzonte il monte Agung, il vulcano più alto dell’isola con i suoi 3031 metri e la cima sempre immersa nelle nubi. Facciamo una tirata di 2.30 ore di viaggio, per le strade c’è molto traffico ed il sorpasso diventa complicato. Arrivati ad Ubud riconsegniamo il motorino in guest house e riabbracciamo i nostri zainoni. Natalia ed il marito si dimostrano molto curiosi del nostro viaggio e ci trattengono nell’atrio a raccontare, offrendoci una bella tazzona di bali kopi! Ci voleva! Purtroppo non hanno una camera libera per la notte e quindi ci trasferiamo in una nuova guest house, poco distante, dove finalmente possiamo riprenderci con una bella doccia calda! Nelle altre zone dell’isola infatti questa è una rarità e si trova quasi sempre acqua fredda. Questa sosta ad Ubud dura poco, solo un giorno, necessario per organizzare la prossima partenza verso le Gili Islands, un piccolo arcipelago composto di tre isole a nord ovest di Bali, in prossimità dell’isola di Lombok. Per raggiungerle il modo più economico è la slow-boat (il classico traghetto). Compriamo i biglietti in una delle agenzie della zona per 200.000 IDR a persona, il prezzo comprende due spostamenti in autobus e della slowboat. Per pranzo scegliamo menù messicano, anche se siamo in Indonesia, essendo un po’ stanchi di noodles e riso e si rivela un ottima scelta: è buono e “gozzo” (termine altamente tecnico: usato principalmente per indicare cibi estremamente golosi ma allo stesso tempo dannosi per il fisico). Ci concediamo un’ultima passeggiata per le vie del centro, affrontando l’affollatissimo Art market, pieno di bancarelle, colori, gente e sapori. Vorremmo assaggiare il Luwak Coffee, ma ragazzi… che prezzi!! Praticamente 20,00 € per due caffè, proprio non ce la sentiamo! Concludiamo il nostro giro, ci regaliamo l’ultimo happy hour con birra bintang e rientriamo in camera, a ricostruire i nostri zaini e preparaci al prossimo viaggio 🙂

Seguiteci!!

Snorkeling - Lovina
Snorkeling – Lovina

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